CGIL
Confederazione Generale Italiana del Lavoro
XIII Congresso Nazionale
IL NUOVO PROGRAMMA FONDAMENTALE DELLA CGIL
Capitolo IX
Il rinnovamento del sindacato generale:
il patto tra gli iscritti della Cgil.
Il patto della Cgil con i lavoratori
1. Le regole della democrazia interna
Questo programma assume quale obiettivo centrale per la Cgil,
nella sua funzione e responsabilità di sindacato generale, la
costruzione di una nuova solidarietà fra i diversi soggetti del
mondo del lavoro, finalizzata alla conquista e all'esercizio
effettivo di condizioni di pari opportunità e di diritti
individuali e collettivi omogenei.
Questo presuppone:
- che la Cgil attui ulteriori, profonde
riforme del proprio ordinamento e funzionamento, dandosi regole
che assicurino il massimo rigore democratico nella formazione
delle decisioni e nell'elezione dei gruppi dirigenti;
- che la
Cgil preveda attraverso tali regole la più ampia capacità di
rappresentanza e il massimo rispetto delle differenze di genere,
di etnia, di opzioni culturali e politiche, di condizioni sociali
e professionali presenti tra i propri iscritti e militanti;
- che
la Cgil si impegni a promuovere con determinazione una più
completa riforma del sistema di rappresentanza sindacale dei
lavoratori sui luoghi di lavoro e dei loro diritti di
partecipazione democratica alle decisioni contrattuali che li
riguardano.
Una volta superata, con scelta autonoma, la prassi di intervento
nella vita dell'organizzazione delle componenti storiche e di
partito, coerentemente con questo programma, la Cgil vuole
costruire un nuovo patto con i propri iscritti, fondando il pieno
dispiegarsi della propria autonomia culturale e politica nei
confronti delle associazioni padronali, dei governi e dei
partiti, prima di tutto sulla ricerca di un ampio pluralismo
sociale, politico, di genere, etnico, professionale, quale
ricchezza che difende e promuove l'unità dell'organizzazione.
Un tale patto deve garantire la convivenza degli iscritti
nell'organizzazione e il loro comune operare per il perseguimento
delle sue finalità programmatiche.
2. Il diritto al dissenso e il dovere di proposta dei gruppi dirigenti
La democrazia interna della Cgil comporta la piena libertà di
espressione di opzioni diverse, e di lotta politica per la loro
affermazione nelle decisioni assunte dai gruppi dirigenti e dai
Congressi. I dirigenti del sindacato sono eletti sulla base di
queste opzioni e sulla base dell'impegno a realizzare le
decisioni degli organismi dirigenti e dei Congressi. Essi devono
garantire l'unità dell'organizzazione di fronte alle controparti
e alle istituzioni.
La Cgil si impegna a individuare le necessarie innovazioni nei
processi decisionali, nella verifica dell'attuazione delle
decisioni e dei comportamenti, nella politica dei quadri, nella
formazione dei gruppi dirigenti, nella ridefinizione dei potei e
delle responsabilità al fine di invertire la tendenza a uno
scarto forte e crescente tra l'affermazione di princèpi e
l'assunzione di decisioni, e una pratica sindacale inadeguata,
qualche volta incoerente e contraddittoria.
A questo fine la democrazia interna deve garantire la possibilità
effettiva degli iscritti di partecipare alla formazione delle
decisioni. I gruppi dirigenti hanno la responsabilità primaria,
anche se non esclusiva, di porre gli iscritti nella condizione di
partecipare in modo consapevole e informato alle decisioni, anche
nel caso di opzioni alternative.
Le decisioni, sia quando coinvolgono direttamente gli iscritti,
sia quando vengano assunte dagli organismi dirigenti, devono
rispondere a procedure opportune e, per essere credibili e
vincolanti, devono essere accompagnate dall'indicazione dei
mezzi, delle risorse, dei tempi con cui devono essere realizzate.
A queste condizioni i gruppi dirigenti e i singoli dirigenti sono
impegnati in modo rigoroso, al rispetto delle decisioni e alla
difesa dell'unità della Cgil. anche nei rapporti con gli
interlocutori e le controparti del sindacato.
3. Un'organizzazione fondata sull'adesione volontaria
La Cgil è impegnata a tradurre nelle sue forme organizzative e di
rappresentanza, nella composizione degli organismi dirigenti,
nelle procedure e nei metodi con i quali assume le sue decisioni
il carattere di un'organizzazione che ambisce a riunire in un
nuovo patto di solidarietà i diversi soggetti del mondo dei
lavori, riconoscendo pienamente, come una ricchezza, il valore
delle differenze politiche, culturali, di genere, etniche,
professionali.
La democrazia interna di un sindacato generale, quale la Cgil si
propone di essere, deve riflettere nelle sue regole di
funzionamento e nei comportamenti effettivi il principio della
solidarietà fra soggetti sociali e fra persone diverse che ispira
l'intero programma.
A questo fine devono innovarsi anche le forme di organizzazione e
di rappresentanza, favorendo forme di nuove forme di attività
volontaria e partecipata di dirigenti, militanti, iscritti e
nuovi rapporti con organizzazioni di volontariato, associazioni,
autonome o esterne rispetto al sindacato, con le quali si possono
e devono fare percorsi comuni su progetti e obiettivi precisi.
Favorire e organizzare queste esperienze e queste modalità di
vivere e militare all'interno del sindacato è un modo importante
per caratterizzare la Cgil come un'organizzazione fondata
sull'adesione volontaria.
Cosè come la costruzione di nuovi rapporti di collaborazione con
il mondo del volontariato organizzato e dell'associazionismo, per
costruire insieme progetti di iniziativa e di intervento su
obiettivi comuni, è una strada importante per la Cgil per
affermarsi come un soggetto politico autonomo e non solo come
un'associazione di interessi.
In primo luogo questa scelta significa che la Cgil è interessata
a collaborare con quei soggetti sociali e culturali che si
organizzano fuori e all'interno dei luoghi di lavoro che siano
interessati a costruire con noi progetti di trasformazione
dell'organizzazione del lavoro, o dei regimi di orario, o
progetti di creazione di nuova occupazione e di affermazione di
nuovi diritti nella società civile, o progetti di intervento
sull'organizzazione del territorio a fini di risanamento e difesa
ambientale, o di organizzazione del welfare al fine della lotta
all'esclusione e di risposta a nuovi bisogni.
La Cgil rispetterà le forme di rappresentanza e di organizzazione
che questi soggetti si siano autonomamente dati, favorendo, per
quanto le è possibile, l'autogoverno associativo nella società
civile.
Gli esempi possono essere molti. Dalle organizzazioni di tecnici,
quadri, ricercatori a quelle di disoccupati; a quelle di studenti
lavoratori; a quelle di genitori sul territorio. Ma anche alle
associazioni di volontariato e, più in generale, di terzo
settore; a quelle ambientaliste; alle associazioni di lavoratori
immigrati ecc.
La Cgil sceglie di rapportarsi a queste realtà con grande
flessibilità e con l'obiettivo di costruire una rete di rapporti
nuovi, che possono variare da collaborazioni per un singolo
progetto, fino ad intese federative, di consultazione permanente,
o alla partecipazione di delegazioni qualificate ad alcuni
negoziati. Può essere accettabile anche il principio della doppia
affiliazione, quando questa non contraddica, per gli iscritti ad
altre associazioni, i princèpi di convivenza stabiliti dallo
Statuto della Cgil.
Attraverso questi rapporti la Cgil intende garantire a queste
associazioni il diritto di concorrere, anche criticamente, alla
definizione e alla sperimentazione delle scelte rivendicative del
sindacato.
Anche attraverso questa strada, proponendosi come un
interlocutore politico generale di un mondo associazionistico
ampio e variegato, impegnato sul terreno delle politiche sociali,
ambientali, culturali, del lavoro, ecc. la Cgil intende
consolidare e ampliare le frontiere della democrazia e delle
politiche della solidarietà nella nostra società, favorendo la
legittimità e il peso di una pluralità di soggetti e di risorse
umane e politiche, individuali e collettive.
Insieme la Cgil può e deve ritrovare un proprio ruolo diretto nel
campo delle attività di volontariato, promuovendo la costituzione
di autonome associazioni di servizio, sollecitando i suoi
dirigenti e militanti in esperienze dirette di lavoro comunitario
e di solidarietà, anche in collaborazione con altre associazioni.
Anche attraverso un lavoro collettivo, segnato dalla scelta
volontaria dei suoi partecipanti, nascono nuovi momenti di
partecipazione democratica, di creatività propositiva che possono
costituire degli anticorpi potenti contro derive burocratiche e
testimoniano un nostro modo di azione solidale.
Questa dimensione dà un significato più profondo alla natura
volontaria del sindacato e alla scelta volontaria di aderirvi dei
singoli.
4. L'autonomia delle donne: un valore per l'autoriforma della Cgil
La costruzione di un sindacato di donne e di uomini fondato sulla
solidarietà e, insieme, sul riconoscimento del valore delle
diversità a partire da quella di genere, deve tradursi in norme
capaci di arrivare a garantire una rappresentanza paritaria tra i
sessi, condizioni di pari opportunità e di pari diritti anche
nella formazione dei gruppi dirigenti.
La Cgil assume l'esistenza dei due sessi nel mondo del lavoro, la
parzialità dei due soggetti come un riferimento generale per
definire programma, strategia, forme della democrazia e della
rappresentanza. La differenza di genere costituisce per la Cgil
un vincolo nella definizione delle politiche dei diritti e della
solidarietà.
Le donne si propongono oggi anche nel sindacato, come soggetto
politico; propongono un'interpretazione della società che supera
ogni approccio economicistico della politica e che costruisce la
solidarietà a partire dai bisogni soggettivi degli uomini e delle
donne, quali paradigmi di diritti individuali e collettivi.
L'identità di genere ha grandi potenzialità politiche ed è
fondamentale per l'autonomia delle donne nel sindacato.
Un'autonomia pensata come un valore per l'autoriforma del
sindacato. Un'autonomia non rivendicata come estraneità, ma come
capacità di far interagire identità di genere con le strategie
complessive, al fine di migliorare la condizione sociale e
materiale delle donne.
La Cgil favorisce e promuove l'autorganizzazione delle donne.
5. Pluralismo, unità, autonomia
La Cgil garantisce l'agibilità a tutte le tendenze politiche e
culturali, vecchie e nuove.
Gli organismi di coordinamento e rappresentanza di particolari
soggetti (immigrati, disoccupati, precari, ecc.) sono formati su
basi elettive e con poteri decisionali.
L'unità della Cgil è un valore centrale, strettamente collegato
con la salvaguardia del suo pluralismo, che rappresenta la
ricchezza di un sindacato generale dei diritti.
I suoi gruppi dirigenti sono impegnati a realizzare con
trasparenza le mediazioni necessarie a conciliare principio di
maggioranza con il rispetto dell'identità di ogni componente
culturale e politica dell'organizzazione.
L'autonomia della Cgil si fonda sulla comune volontà dei suoi
aderenti di accettare le finalità del suo programma e di operare
per la sua realizzazione, in piena indipendenza nei confronti dei
partiti politici, dei governi e delle associazioni padronali.
Essa presuppone il superamento di ogni rapporto di subordinazione
e concertazione tra le articolazioni politiche della Cgil e i
partiti politici.
La Cgil, con la collegialità e la solidarietà dei suoi gruppi
dirigenti, intratterrà rapporti pubblici e trasparenti con i
partiti politici democratici, per verificare convergenze e
divergenze su grandi questioni di interesse comune.
Ogni singolo iscritto della Cgil, coerentemente con questi
princèpi, ha il diritto alla piena libertà di espressione e di
scelta, al di fuori di qualsiasi disciplina che non derivi dalle
deliberazioni sovrane degli organismi dirigenti della
Confederazione.
L'autonomia della Cgil ha come presidio e condizione il
finanziamento da parte dei lavoratori che individualmente e
volontariamente si iscrivono all'organizzazione.
La trasparenza della gestione finanziaria e il controllo da parte
degli iscritti costituiscono garanzie della indipendenza della
Cgil.
La Cgil si impegna, per statuto, a non utilizzare per fini e
destinazioni diverse i contributi volontariamente conferiti dai
lavoratori non iscritti per sostenere specifiche attività di
servizio fornite dal sindacato.
6. Un nuovo patto di solidarietà
Un nuovo statuto dei diritti dei lavoratori e delle prerogative
del sindacato, deve stabilire un sistema A questo fine vanno
garantite elezioni libere e democratiche dei rappresentanti dei
lavoratori nei luoghi di lavoro, la consultazione vincolante dei
lavoratori interessati a piattaforme ed accordi, meccanismi
trasparenti di verifica della rappresentatività e del mandato.
Il patto che la Cgil intende stringere con l'insieme delle
lavoratrice e dei lavoratori, iscritti e non iscritti, italiani e
stranieri che essa intende rappresentare e difendere, insieme
alle altre Confederazioni, si basa sui seguenti princìpi.
a) La Cgil non ritiene disponibili per la contrattazione i
diritti individuali e collettivi di valore universale. La Cgil si
batte per garantirli, e non ritiene di essere titolare di un
potere di rinuncia o di scambio sul loro riconoscimento ed
esercizio.
b) Tutti i lavoratori interessati, iscritti e non iscritti,
devono esprimere partecipare con pareri e proposte nella
definizione delle piattaforme rivendicative, e devono esprimere
un mandato esplicito alle organizzazioni sindacali nella fase
conclusiva delle intese.
c) Tutti i lavoratori e le lavoratrici, iscritti e non iscritti,
hanno il diritto di partecipare alla elezione degli organismi
unitari di rappresentanza e contrattazione sui luoghi di lavoro.
In tali organismi dovrà essere salvaguardato e valorizzato il
diritto al riconoscimento di genere e, più in generale, al
pluralismo sociale, culturale, politico.
d) La Cgil, in quanto associazione volontaria di lavoratrici e
lavoratori, respinge ogni forma di monopolio di rappresentanza, e
ogni forma di coercizione o obbligo delle lavoratrici e dei
lavoratori all'adesione o al sostegno finanziario del sindacato.
e) La Cgil è impegnata a garantire alle lavoratrici e ai
lavoratori interessati alla contrattazione collettiva gli
strumenti di informazione necessari, per una democrazia
consapevole nel giudizio che gli interessati sono chiamati a dare
sulle decisioni che il sindacato deve assumere, nel caso di
piattaforme o di intese. A tal fine la Cgil si impegna a
presentare documenti e informazioni facilmente comprensibili, per
difendere il "diritto alla comprensione".
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