1. Per la UIL il sistema sanitario è, innanzitutto, pubblico. Il bisogno di salute non può essere delegato al mercato, alla legge della domanda e dell'offerta. Lo Stato, d'altra parte, può ricercare le sinergie necessarie con il settore privato per poter meglio garantire la tutela della salute. Il modello immaginato dalla UIL vede al suo interno l'equilibrio tra elementi di pubblico e di privato, per potenziare in entrambi gli aspetti qualitativamente più validi e per sviluppare una competitività, 'guidata' dal pubblico, che abbia la caratteristica dell'integrazione più che della concorrenza.
2. Il servizio sanitario deve essere universalistico, perché questa è la base del welfare-state. La centralità, inoltre, del sistema deve basarsi sul valore della salute e non cadere nella semplice assistenza caritatevole verso la malattia.
3. E' chiaro, tuttavia, che non può più essere sostenuto il principio della gratuità, peraltro già svuotato dall'imposizione del ticket. L'accesso alle prestazioni deve essere graduato e commisurato al reddito reale del cittadino, con la massima trasparenza fiscale, verificando il tenore di vita dei soggetti.
4. E' necessario non ridurre la spesa pubblica nel settore sanitario - il nostro rapporto tra la spesa sanitaria e il PIL è tra i più bassi d'Europa. Questo è frutto anche dei drastici provvedimenti di contenimento della spesa adottati.
5. Questo contenimento, che si aggiunge al persistere di un'ampia inefficienza del settore, ha generato una spesa privata di rilevantissima entità. Queste risorse sono oggi ininfluenti rispetto alla accelerazione della sburocratizzazione della sanità. Va favorito allora il loro confluire in una vasta rete di mutue, fondi sanitari, casse, capace di costruire un 'mercato possibile'.
6. Va rafforzato il legame di responsabilità tra i livelli istituzionali. Vanno definiti dei parametri uniformi di assistenza che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale.
7. Va riqualificata la spesa adeguando le prestazioni, le strutture e le professionalità ai bisogni attuali e reali. La trasformazione dei posti letto per acuti in eccesso in posti letto per lungodegenza e riabilitazione, anche in regime di day-hospital, e la realizzazione di strutture a bassa intensità sanitaria (riabilitazione, lungodegenza, residenze sanitarie per anziani non autosufficienti) ne costituiscono i principali punti di attacco.
8. Un qualificato sistema sanitario non potrà
realizzarsi se non si attuano due scelte prioritarie: una organizzazione saldamente
ancorata al servizio nel territorio; la medicina preventiva in quanto mezzo essenziale di
tutela della salute nonché punto di passaggio fondamentale per il consumo farmaceutico ed
il servizio ospedaliero.
Va quindi potenziata la medicina del territorio dando reale operatività ai distretti di
base al fine di garantire l'attività di prevenzione e mantenimento della salute e fornire
i servizi integrati alla persona, a cominciare dall'assistenza domiciliare.
9. E' necessario realizzare velocemente le condizioni per l'esercizio dell'attività libero-professionale intramuraria. Ciò consentirà l'introduzione della totale incompatibilità per il personale ad operare nelle strutture private e accreditate - indispensabile in un sistema competitivo - consentendo però la valorizzazione professionale distintiva e la libera scelta del cittadino.
10. Vanno introdotti i sistemi di budget per la medicina generale e per la specialistica ambulatoriale. Si stimola così una funzione di filtro e di indirizzo alle prestazioni - e alle strutture - più opportune per i diversi casi.
11. Il processo di aziendalizzazione delle
USL-ASL va completato, eliminando ogni possibile equivoco sulla natura di tale obiettivo
strumentale della riforma. Non bisogna, cioè, puntare al profitto, ne sottoporre la
salute al mercato: l'obiettivo deve rimanere la ricerca dell'efficacia del servizio, della
qualità, dell'efficienza e equità distributiva.
Le USL-ASL vanno stabilizzate, nominando gli amministratori dove mancano e avviando il
sistema di contabilità analitica.
12. La Uil ritiene indispensabile la riattivazione di un tavolo di concertazione per il riordino del settore farmaceutico, tenendo conto dei diversi interessi coinvolti, dando stabilità e certezze sia ai cittadini sia alle imprese. Per queste si impone la necessità di programmare l'attività e gli investimenti per la ricerca e l'occupazione.
UIL HOMEPAGE: http://www.uil.it/
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