1. Modernizzare significa, per il sindacato: cambiare radicalmente il rapporto tra la Pubblica Amministrazione ed i cittadini; coniugare allefficienza la democrazia. E indispensabile il rinnovamento delle strutture dello Stato, basato su un progetto organico ed equilibrato, che sappia decentrare le responsabilità e lamministrazione, combattendo, così, le spinte separatiste.
2. Lelezione diretta del Presidente della Repubblica, un modello di democrazia basato sul bipolarismo e l'alternanza delle coalizioni, la stabilità del governo e lassetto federalista dello Stato sono i perni sui quali il nuovo progetto di nazione deve basarsi.
3. Questi elementi di riforma istituzionale e costituzionale saranno un vero fattore di evoluzione civile se saranno capaci di rispondere alla pressante domanda di partecipazione che i cittadini esprimono. Il Federalismo, e la forte accentuazione del carattere umano della municipalità, pongono innanzitutto un problema etico sulle responsabilità ed un problema politico sulla qualità dell'assetto democratico riguardo ai diritti sostanziali e non solo formali dei cittadini.
4. Il primo segno di cambiamento - anche se ancora debole - è il federalismo fiscale, che, oltre alla semplificazione del sistema, dovrà attribuire ai soggetti istituzionali decentrati responsabilità in positivo oltreché di accertamento e riscossione dei tributi propri che, per le quote di competenza (e con i necessari contributi di solidarietà infraregionali) saranno trasferiti allautorità centrale.
5. La riforma dello Stato in senso federalista è la chiave di volta della riforma del sistema che assume la responsabilità e la partecipazione dei cittadini quali elementi centrali di un nuovo livello di interesse collettivo che deve partire dalla capacità di gestione autonoma della comunità di cui si è membri. Questo punto focale della evoluzione democratica produrrà a sua volta effetti inevitabili il primo dei quali deve essere quello della riforma della pubblica amministrazione. Questo è il crocevia destinato a far convergere anche gli stessi problemi della riforma istituzionale.
6. La risposta sta nel modello federalista, nella delegificazione, nella sburocratizzazione, nel trasferimento di responsabilità, competenze e poteri alle Regioni ed ai Comuni. Bisogna, nel contempo, affrontare e risolvere il pericolo di dar vita, per quanto riguarda il welfare, ad un sistema dove coabiterebbero Regioni ricche - con servizi sociali pregiati - e Regioni povere che possono dare solo carità e pubblica assistenza. Si dovranno quindi definire degli standard omogenei qualitativi e quantitativi al fine di assicurare la concreta attuazione del principio di sussidiarietà e, soprattutto, di garantire ad ogni cittadino la possibilità di usufruire di diritti non disarticolati a secondo del territorio.
7. Nel processo di riforma e decentramento, sarà importante lindividuazione dei livelli di responsabilità, come, in parte, già ipotizzato dalle leggi Bassanini, così come il superamento di tutte le problematiche connesse al passaggio dalla giurisdizione speciale a quella del giudice del lavoro in funzione della parificazione del lavoro pubblico con quello privato.
8. La riforma dello Stato deve puntare alla efficienza, trasparenza e piena funzionalità delle amministrazioni pubbliche, migliorando la preparazione degli operatori, con un adeguato supporto formativo.
9. La riforma della Pubblica Amministrazione dovrà inserirsi nel contesto più ampio delle riforme costituzionali, rivedendo gli artt. 95, 97 e 100 della Costituzione, per semplificare i controlli sulla legittimità, per migliorare lorganizzazione delle pubbliche amministrazioni e per evitare la sovrapposizione del ruolo di indirizzo e controllo con quello di gestione.
10. Queste grandi riforme di strutture e modelli di democrazia, impongono al sindacato una riconsiderazione dei propri assetti, delle politiche economiche e sociali, della articolazione dei compiti e delle responsabilità. Se cambia la dislocazione dei poteri e dei centri propulsori dello sviluppo, il sindacato, se non vuole rinunciare al proprio ruolo deve attrezzarsi per svolgere autorevolmente la propria funzione NELLE NUOVE CONDIZIONI.
11. La UIL considera lo strumento della
politica dei redditi ed il modello concertativo due elementi inseparabili dello stesso
disegno politico e sociale; un disegno che ha collocato il sindacato italiano nella parte
alta dei sistemi più evoluti e producenti del sindacalismo europeo.
Questi connotati caratterizzanti il sindacato del nuovo secolo, debbono trovare il loro
naturale sviluppo attraverso il collegamento con le riforme istituzionali a cominciare
dalle prospettive federaliste.
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