tesi.gif (6445 bytes)

2. L'EUROPA

1.L’Unione monetaria garantirà al nostro paese un beneficio sociale vero e proprio. L’inflazione contenuta e i conti pubblici risanati, con, di conseguenza, tassi di interesse inferiori, costituiranno un importante impulso per lo sviluppo economico. Un bilancio dello Stato con un deficit contenuto significa, poi, una pressione fiscale inferiore, con una ricaduta positiva sull’economia. L’Euro sarà inoltre la moneta di riserva a livello mondiale, favorendo tutti i paesi europei nelle transazioni commerciali.

2. Bisogna, però, sottolineare come la visione esclusivamente monetaristica delle banche centrali abbia di fatto escluso i cittadini europei dagli accordi da Maastricht in avanti. Vi è stata una assenza di decisioni in tema di diritto e democrazia, lasciando aperto un vuoto pericoloso.

3. Di conseguenza, lo stesso fondamentale tema del lavoro, dell’occupazione - e quindi del futuro delle giovani generazioni europee - che rappresenta la grande sfida dei prossimi anni è ancora aperto. Occorre, quindi, che l’Europa affronti con coraggio il passaggio dalla integrazione monetaria a quella delle economie reali, fissando gli obiettivi comuni di convergenza per l’occupazione, lo stato sociale e la coesione.

4. I temi fondamentali dei diritti, del ruolo del Parlamento Europeo, dello spostamento dei poteri, della costituzione dell’Europa Federale sono stati solo sfiorati anche nella Conferenza di Amsterdam. Il compito del sindacato europeo e italiano deve essere quello di mantenere l'iniziativa nazionale ed internazionale per spingere i governi ad affrontare e risolvere questi problemi che daranno stabilità e qualità all'Unione Europea che non deve concludersi con la moneta unica.

5. L'unione monetaria infatti non può essere un traguardo ma solo il primo passo per arrivare all'unione economica e quindi all'Unione Politica, cioè all'Europa Federale.



PAGINA 1 (INDICE)
INIZIO PAGINA

UIL HOMEPAGE: http://www.uil.it/

This site is best viewed with Explorer 4.0  v. 800x600