2. L'EUROPA
1.LUnione monetaria garantirà al nostro paese un beneficio sociale
vero e proprio. Linflazione contenuta e i conti pubblici risanati, con, di
conseguenza, tassi di interesse inferiori, costituiranno un importante impulso per lo
sviluppo economico. Un bilancio dello Stato con un deficit contenuto significa, poi, una
pressione fiscale inferiore, con una ricaduta positiva sulleconomia. LEuro
sarà inoltre la moneta di riserva a livello mondiale, favorendo tutti i paesi europei
nelle transazioni commerciali. 2. Bisogna, però, sottolineare come la
visione esclusivamente monetaristica delle banche centrali abbia di fatto escluso i
cittadini europei dagli accordi da Maastricht in avanti. Vi è stata una assenza di
decisioni in tema di diritto e democrazia, lasciando aperto un vuoto pericoloso. 3. Di conseguenza, lo stesso fondamentale tema
del lavoro, delloccupazione - e quindi del futuro delle giovani generazioni europee
- che rappresenta la grande sfida dei prossimi anni è ancora aperto. Occorre, quindi, che
lEuropa affronti con coraggio il passaggio dalla integrazione monetaria a quella
delle economie reali, fissando gli obiettivi comuni di convergenza per loccupazione,
lo stato sociale e la coesione. 4. I temi fondamentali dei diritti, del ruolo
del Parlamento Europeo, dello spostamento dei poteri, della costituzione dellEuropa
Federale sono stati solo sfiorati anche nella Conferenza di Amsterdam. Il compito del
sindacato europeo e italiano deve essere quello di mantenere l'iniziativa nazionale ed
internazionale per spingere i governi ad affrontare e risolvere questi problemi che
daranno stabilità e qualità all'Unione Europea che non deve concludersi con la moneta
unica. 5. L'unione monetaria infatti non può essere
un traguardo ma solo il primo passo per arrivare all'unione economica e quindi all'Unione
Politica, cioè all'Europa Federale.
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